06 11/20

Pil Veneto 2020 in calo del 10% nel 2020

Nell’attuale scenario di incertezza, le previsioni per il PIL veneto disegnano una brusca contrazione nel 2020 (-10%), leggermente più intensa rispetto a quanto previsto a livello medio nazionale (-9,6%). Lo rileva il Bollettino Socio-Economico del Veneto a cura dell’Ufficio di Statistica della Regione del Veneto.

“La dinamica imprenditoriale, nel periodo aprile-giugno 2020, mostra una leggera contrazione a livello tendenziale: Veneto e Italia chiudono il secondo trimestre del 2020, rispettivamente, con un -0,6% e -0,2% rispetto al secondo trimestre del 2019 – riporta il documento –. Il calo, a livello tendenziale, è più marcato per i comparti industriale e agricolo; il terziario invece mostra di reggere quasi in equilibrio (-0,4% in Veneto e +0,1% in Italia). Tutti i comparti fanno registrare variazioni congiunturali non negative, sia a livello nazionale che regionale”.

Il 29,1% delle imprese venete è riuscito a rimanere attivo durante il lockdown. Il 32% ha bloccato l’attività, ma ha potuto riprendere prima del 4 maggio. Il rimanente 38,9% ha visto una sospensione dell’attività almeno fino al 4 maggio.

“Sono 4 su 10 le imprese venete che, tra marzo e aprile 2020, hanno visto ridursi il fatturato di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – prosegue il Bollettino –. Un ulteriore 12,6% di imprese venete non ha fatturato nel bimestre osservato. Gli effetti che destano particolare preoccupazione sono principalmente legati alla carenza di liquidità: sia in Italia che in Veneto circa una impresa su due prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese nel corso del 2020 e più di una impresa su tre prevede seri rischi operativi e di sostenibilità”.

Per quanto riguarda la dinamica dell’export, nei primi sei mesi del 2020 il Veneto ha esportato merci per un valore pari a 27,5 miliardi di euro, evidenziando una flessione del 14,6% rispetto allo stesso periodo del 2019 (pari a -4,7 miliardi di euro). Una flessione leggermente inferiore a quanto avvenuto a livello nazionale, dove il calo è stato del 15,3% nei primi sei mesi del 2019. In questo periodo, un sensibile impulso negativo alla dinamica dell’export regionale è provenuto da alcuni dei principali partner europei: Francia, Regno Unito e Spagna. Nel principale mercato di riferimento delle imprese venete, quello tedesco, la riduzione delle vendite ha superato abbondantemente i 300 milioni di euro. Le uniche note positive sono giunte dal mercato elvetico (+185 milioni di euro).

A livello settoriale, solo il comparto chimico-farmaceutico, grazie soprattutto alla vendita di medicinali, ha registrato un saldo positivo (+8,2% rispetto ai primi sei mesi del 2019), mentre sono state consistenti le riduzioni del fatturato estero per il comparto moda, i macchinari e le forniture mediche. (V.M.)