08 07/22
Carenza di giovani laureati e calo delle nascite: nuovo Rapporto di Fondazione Nord Est
Dal 2008 nell’Italia intera, nel Nord-ovest e nel Nord-est è iniziato a contrarsi il numero delle nascite. Fino a quell’anno il Paese aveva potuto contare su un numero crescente di donne – figlie del baby boom e immigrate con comportamenti riproduttivi più elevati rispetto alle italiane – che aveva mantenuto positiva la dinamica delle nascite. La contrazione successiva è destinata a ripercuotersi sulla composizione futura della popolazione italiana per classi di età e sul numero di nuovi diplomati e laureati disponibili per il Sistema Paese, già oggi insufficienti a soddisfare le richieste del sistema economico e sociale.
È quanto si apprende dall’ultima nota della Fondazione Nord Est.
Utilizzando le sole nascite, e tralasciando i dati sui flussi migratori che portano una quota alta di giovani italiani, anche dal Nord-ovest e dal Nord-est (si vedano le precedenti Note), a trasferirsi all’estero, è possibile ricostruire una stima del numero dei diplomati e dei laureati presenti nei diversi territori nei prossimi anni.
In tutto il Paese e nelle ripartizioni settentrionali, il numero dei diplomati nelle classi di età tra i 20-24 anni sarà in aumento calante fino al 2031, quando inizierà a diminuire. E si può stimare che nel 2041 ci saranno, rispetto al 2021, saranno 314mila diplomati in meno in Italia, -46mila nel Nord-ovest e -25mila nel Nord-est.
Per quanto riguarda i laureati nella classe 25-29 anni, saranno in crescita fino al 2036 (l’onda delle nascite si manifesta cinque anni dopo), per poi iniziare a diminuire e nel 2041, rispetto al 2021, si conteranno in Italia 65mila laureati in meno, nel Nord-ovest ancora 17mila in più e nel Nord-est 25mila in più (ma -19mila rispetto al 2036).
Per migliorare questo quadro è indispensabile un mix di politiche che diminuisca i flussi di italiani verso l’estero, aumenti l’attrattività dell’Italia per i giovani stranieri dai paesi avanzati, faccia crescere il livello di partecipazione e successo ai percorsi di formazione secondaria e terziaria e supportino la natalità, anche attraverso un lavoro più stabile e di qualità.
In allegato la nota della Fondazione Nord Est.
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