30 07/21
Italia in ripartenza spinta da consumi e servizi. Le prospettive, tuttavia, sono incerte
Il rimbalzo del PIL, forte nel 2° trimestre 2021, è meno accentuato nel 3° e 4° trimestre. A giugno si è irrobustita la risalita, grazie all’accelerazione delle vaccinazioni e alle inferiori restrizioni. L’aumento dei contagi rischia di raffreddare l’attività economica nel corso dell’estate, soprattutto per quanto riguarda il turismo. Questa la fotografia scattata dal Centro Studi Confindustria in Congiuntura Flash.
I servizi sono in forte recupero e i consumi in rimbalzo. La spesa delle famiglie, infatti, è stimata finalmente in aumento, grazie alla maggior mobilità e all’utilizzo del risparmio accumulato. Positive le attese: gli ordini interni dei produttori di beni di consumo nel 2° trimestre sono saliti di 6 punti, la fiducia delle famiglie è oltre i livelli pre-crisi.
Nell’industria il percorso di crescita prosegue su ritmi stabili. Grazie al recupero a giugno (+1,3%, stime CSC), la produzione conferma le attese e cresce nel 2° trimestre (+1,1%), come nel 1°, nonostante la correzione a maggio (-1,5%). Un trend generalizzato, ad eccezione del comparto moda, ancora penalizzato dal calo dei consumi legato alle nuove abitudini nell’era-Covid.
Nel frattempo, i datori di lavoro sono tornati ad aspettative di aumento degli occupati: da marzo nel manifatturiero, da maggio nei servizi.
Il traino dell’export, tuttavia, si è indebolito: maggio ha segnato un -2,6% in volume, restando comunque sopra ai livelli pre-crisi. “A frenare – riporta il CSC – sono state le vendite extra-UE, condizionate dalla volatilità nella cantieristica navale. Il robusto recupero precedente era stato guidato da beni strumentali e intermedi; secondo gli ordini esteri di beni di investimento, ai massimi a giugno, il trend positivo proseguirà. Tuttavia, il PMI ordini esteri ha rallentato (da 62,0 a 59,7). Inoltre, l’aumento dei contagi a luglio in mercati importanti per i beni italiani potrebbe frenare le vendite. Le prospettive per gli scambi mondiali restano positive, sebbene il PMI globale ordini esteri si sia ridotto (53,2 a giugno, da 54,9)”.
Nell’Eurozona è tornata l’incertezza sugli effetti della variante delta del Covid che, nonostante le vaccinazioni, potrebbe indurre nuove restrizioni. L’economia degli USA, invece, si è stabilizzata rispetto ai ritmi alti precedenti. Gli indici PMI e ISM nel manifatturiero a giugno sono calati di poco, in linea con il “rallentamento” della produzione industriale (+9,8% annuo, da +16,3%) e il calo del fatturato e il PMI si è parzialmente ripreso a luglio.