29 11/19

Pop Out: l’arte di far vivere l’arte

Un approccio interattivo per introdurre i visitatori alla storia e all’arte. È la scelta di Pop Out Srl, giovane impresa fondata a Rovigo nel 2018 da Nicola Temporin e Silvia Palugan.

Eventi esperienziali, inaugurazioni, rassegne, spettacoli, crociere fluviali, giornate tematiche, le soluzioni attraverso le quali l’azienda svolge la propria opera di mediazione culturale con il pubblico e di valorizzazione del territorio. Per garantire una partecipazione attiva del destinatario, sceglie un approccio originale: le tecniche sono calibrate e mirate a suscitare interesse, curiosità e a stimolare l’approfondimento. Visite guidate, laboratori, realizzazione di prodotti editoriali, cicli di lezioni e meeting conferenziali, e ancora mostre, didattica inclusiva per le scuole gli strumenti utilizzati.

Nel frattempo, Pop Out prosegue la sua attività di gestione delle iniziative di Palazzo Roverella, che fino al prossimo 26 gennaio ospita la mostra "Giapponismo: venti d’Oriente nell’arte Europea 1860-1915". Fra le prossime iniziative, la rassegna “Rovigo città segreta – Veneto Mistero 2019” organizzata insieme alla Pro Loco rodigina, che si svolgerà sabato 30 novembre. Suggestivi angoli del centro diverranno l’ideale scenografia per rievocare e raccontare i luoghi che hanno svolto la funzione di penitenziari e prigioni. I partecipanti si celeranno nelle pieghe più oscure della vita cittadina e sarà restituita la trama oscura e sanguinosa della vita carceraria di Rovigo a partire dal ‘500. Il percorso itinerante sarà impreziosito da inserti d’arte performativa e multimediale. In una suggestione immersiva, rivivranno le testimonianze di inquisitori e carcerieri, streghe e condannati, insieme alle loro truci testimonianze di crudeltà ed efferatezza.

“Ci proponiamo al mercato creando eventi ed iniziative originali, che prevedono ad esempio l’inserimento di figuranti all’interno della visita – commenta Nicola Temporin –. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di sensibilizzare all’arte anche i giovani che possono essere attratti da iniziative nuove ed originali. Un approcio innovativo che può avvicinare all’arte anche un pubblico variegato e diversificato. La drammatizzazione e l’applicazione delle tecniche di storytelling, infatti, favoriscono l’apprendimento rispetto ai più tradizionali approcci nozionistici”.


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