31 01/20
Produzione Industriale: recupera l’attività in gennaio dopo la caduta di dicembre
La produzione industriale italiana resta sostanzialmente stabile nella media degli ultimi due mesi. La caduta rilevata in dicembre (-1,1%) è stata quasi interamente annullata dal recupero di gennaio (+1,0%). “Tale dinamica – secondo l’indagine rapida del Centro Studi Confindustria – conferma il persistere di un contesto economico estremamente debole ma vi sono alcuni segnali che lasciano intravedere un miglioramento nei mesi invernali. In particolare il sostegno verrebbe soprattutto dalla componente interna della domanda, specie dai consumi”. ll CSC rileva un incremento della produzione industriale dell’1,0% in gennaio su dicembre, mentre nell’ultimo mese dell’anno rispetto a novembre è in diminuzione dell’1,1%. Nel quarto trimestre 2019 l’attività è diminuita dello 0,8% congiunturale, in peggioramento dal -0,6% rilevato dall’Istat nel terzo. La variazione acquisita nel primo trimestre è di +0,3%.
“La produzione – spiega -, al netto del diverso numero di giornate lavorative, arretra in gennaio dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2019; in dicembre è diminuita dell’1,6% sui dodici mesi. Gli ordini in volume aumentano in gennaio dello 0,5% su dicembre (-0,2% su gennaio 2019), quando sono diminuiti dello 0,6% sul mese precedente (+0,2% annuo)”. Le indagini qualitative condotte presso gli imprenditori manifatturieri mostrano in gennaio valutazioni più favorevoli (l’indice di fiducia è salito a 99,9, massimo da agosto, da 99,3) grazie a migliori prospettive sugli ordini, sull’andamento dell’economia italiana e sulla produzione. Per il secondo mese consecutivo è aumentata anche la fiducia dei consumatori (indice a 111,8 da 110,8).
“Gli investimenti – secondo il Centro Studi Confindustria – sono attesi ancora deboli soprattutto per l’incertezza sul fronte estero. Nonostante il rimbalzo di gennaio, nella media degli ultimi due mesi l’attività comunque è rimasta sostanzialmente stabile. Il contributo dell’industria alla dinamica del PIL nel quarto trimestre è atteso ancora negativo, come nei due precedenti. La diminuzione nel quarto trimestre (-0,8%), più marcata rispetto a quella rilevata nei mesi estivi (-0,6%), pone dei rischi al ribasso sull’andamento del PIL a fine 2019, rispetto alla stagnazione precedentemente prevista”. Il trimestre in corso, invece, parte con un acquisito positivo (+0,3%) e, stando agli indicatori anticipatori, potrebbe registrare il primo incremento trimestrale dall’inizio del 2019. Non è escluso che si sia superato il punto di minimo.